Fine delle humanities?

Lo scorso 27 febbraio, il “New Yorker” ha pubblicato un lungo
articolo – com’è nel suo stile – a proposito della caduta
verticale delle iscrizioni ai corsi umanistici negli Stati Uniti
d’America, The end of the English major.

Nathan Heller, firma del blasonato settimanale statunitense, ha
raccolto all’interno del suo reportage – che segnaliamo ai nostri lettori – le voci di docenti e studenti che hanno provato a dare
una spiegazione di questa crisi.

“Nell’ultimo decennio”, scrive Heller, “lo studio dell’inglese e
della storia a livello universitario è diminuito di un terzo. Le
iscrizioni alle facoltà umanistiche negli Stati Uniti sono
diminuite complessivamente del 17% […]. Cosa sta succedendo? La
tendenza rispecchia quella globale; quattro quinti dei Paesi
dell’Organizzazione per la Cooperazione Economica hanno registrato
un calo delle iscrizioni alle materie umanistiche nell’ultimo
decennio. Ma questo non è di grande conforto per gli studiosi
americani, che hanno iniziato a chiedersi cosa possa significare
diplomare una generazione universitaria con una formazione sul
passato umano inferiore a quella di tutte quelle che l’hanno
preceduta”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *